giovedì 29 settembre 2011

Le storie a bivi

Quando ero piccola adoravo le storie a bivi di Topolino. Mi sembrava di avere la possibilità di poter scegliere il destino e, se proprio non l'avessi gradito, persino di cambiarlo.

Ora, ieri sera la mia Disgrazia mi ha chiesto: "Ma il 6/10 cosa succede?". E tutto d'un tratto mi sono trovata nella mia personalissima storia a bivi. Solo che i bivi non li posso scegliere. Me ne capiterà uno. E non potrò neanche troppo cambiarlo, se non mi piacerà. Ora odio le storie a bivi.

Ed ecco le possibilità che mi sono prefigurata. Dalla peggiore alla migliore.

A - prendono i nostri dati, non ci inseriscono in lista per la FIVET e ci chiedono altre centinaia di migliaia di esami che riusciremo a fare in mesi e mesi di attesa, facendo così scadere gli altri, considerati validi, e rientreremo in un circolo vizioso di: facciamo tanti controlli ma poi non si conclude mai una ceppa.

B - prendono i nostri dati, non ci fanno fare altri esami, non ci mettono in lista per la FIVET e ci propongono l'iter classico IUI e poi vediamo come va IUI poi se va male decidiamo IUI vedrai che questa sarà quella buona IUI diamoci quest'ultima possibilità oh caspita proprio non ci si riesce con la IUI, va beh allora vi mettiamo in lista per la FIVET. Come? Tempi d'attesa? Beh, ragazzi, la lista d'attesa è la solita. Da uno a due anni!

C - prendono i nostri dati, ci mettono subito in lista per la fecondazione di secondo livello (ICSI, questa sconosciuta, sicuramente si passerà per la FIVET) e ci chiedono centinaia di migliaia di esami, facendo scadere quelli precedenti.

D - ci mettono subito in lista per la fecondazione di secondo livello e prendono per buoni i nostri esami, proponendoci qualche IUI nell'attesa.

Tutto questo considerando che noi arriviamo con tutti gli esami della loro lista già effettuati.

Ora.
Io.
Non.
Arrivo.
Viva.
Al.
Sei.
Ottobre.

AIUTO.

PS: oltretutto come faccio a dire a lui di non demordere, di non scoraggiarsi e di non avere paura se mi cadono i capelli e la tentazione di sbattere la testa contro il muro è costante???

mercoledì 28 settembre 2011

Per tutte le diversamente fertili come me





Questa è per noi,
per continuare a sognare e per farlo nel modo migliore.
Io sono due giorni che sorrido ascoltando questa canzone, spero faccia lo stesso effetto anche a voi!

Traduzione:

Sogni

Oh la mia vita sta cambiando ogni giorno
In ogni modo possibile
E i miei sogni, non sono mai calmi come sembrano
Mai come sembrano

So di essermi sentita così prima
Ma adesso lo sento ancora di più,
Perché è venuto da te.
E allora mi apro e vedo, che la persona che sta cadendo qui sono io,
Un modo diverso di essere.

Ah, la da ah...
La...

Voglio di più, impossibile ignorarlo
Impossibile ignorarlo
E si avvereranno, impossibile che non avvenga
Impossibile che non avvenga

E ora te lo dico apertamente, hai il mio cuore perciò non ferirmi
Sei ciò che non riuscivo a trovare
Una mente totalmente sorprendente, così comprensiva e gentile
Sei tutto per me

Oh la mia vita
Sta cambiando ogni giorno
In ogni modo possibile

E i miei sogni
Non sono mai calmi come sembrano
Perché tu sei un sogno per me
Un sogno per me

Ah, da, da da da, da, la...

lunedì 26 settembre 2011

Coccole

Questo fine settimana sono stata super attiva.
Inquietudine? Chi ha parlato di inquietudine? 6 Ottobre? Chi ha parlato del 6 Ottobre?
E' vero. Sono inquieta. Sto facendo fatica a non andare all'Humanitas in pellegrinaggio sperando, come se fossi la groupie più infervorata di un gruppo rock al concerto della reunion dopo 10 anni che si sono sciolti, di essere la prima, davanti al palco/ambulatorio.
E' ufficiale. Sono malata.
In ogni caso, normalmente combatto l'inquietudine in due modi:

modalità iperattiva o modalità non svegliatemi che il mondo è cattivo

Questa settimana m'è presa la modalità ROBOCOP.
E quindi ho fatto la spesa del mese, ponderata (seeeeeeee...), solo le cose importanti (NON E' UN TUBETTO DI MAIONESE QUELLO, LO GIURO SUI MIEI FIGLI!!!), non spendere tanto (ho solo acceso un nuovo mutuo per pagare alla cassa) e senza cavolate varie (ma avete visto che belle queste bambole? Mia mamma mi ha trascinata a forza lontano se no me ne sarei portata una a casa).
Poi ho pulito la cucina, frigorifero incluso (da brava bravissima casalinga, nelle poche ore che mi lascia il lavoro, con acqua e aceto) e ho cucinato un sacco di cose buone per coccolarci.

Ecco un piccolo "assaggio" del sushi/sashimi/tartar self made di domenica a pranzo:


Salmon e Tuna Tartar con riso al vapore
La nostra tavola tutta imbandita
Nighiri al Salmone e Tonno e Sashimi di Tonno e Salmone
La mia tazza del mago di Oz e la mia pillola di Metformina, per le cisti alle ovaie.
Neanche a pranzo mi dimentico di "loro".
Per cena ho fatto le lasagne e le scaloppine di lonza al vino bianco.
Ce la siamo proprio goduta. (Nel frattempo ho pulito il bagno e fatto 4 lavatrici, chè la settimana scorsa ero in modalità Bella Addormentata)
Ogni tanto mi fa bene ricordarmi che amo qualcos'altro oltre a ciò che amerò più di tutto il resto del mondo.
E quando ce la faccio a togliermi questo tarlo, sogno, speranza, spada di Damocle, dalla testa mi sento più leggera.

Grazie anche alla mia Disgrazia, che gioisce delle cose semplici con me.

E il vostro week-end? E' stato di quelli buoni o di quelli down?
Se è stato di quelli buoni beccatevi questa:



Se è stato di quelli down beccatevi questa e rideteci su:





Urca. Un post interattivo.
WOW!

venerdì 23 settembre 2011

Beatitudine

Ieri sera sono stata per cinque minuti in uno stato di beatitudine.
Il nostro divano, la mia guancia appoggiata alla sua spalla spigolosa, poi, più comoda sul suo petto.
A volte basta così poco per essere felici.
E mi ricordo quando l'idea di un figlio fosse più "che bello quando decideremo che è arrivato il momento e potremo avere la nostra piccola Olive, come sarai bello con lei in braccio, ma adesso aspettiamo, ti devono dare il full-time e poi, proprio ora che mi stanno per dare il livello..."
Nel frattempo di livelli ne ho avuti due, lui ha avuto il full-time ed è in attesa di crescita.
Come la mia pancia. E la strada non è in discesa nè per lui nè per lei.
Quando ricordo com'era "prima", prima di conoscere l'attesa, la sensazione di incapacità, l'illusione mensile, la disillusione, la tristezza, penso che ero più felice prima. Mi sentivo più forte, meno fragile, forse non lo ero ma mi sentivo così.
Allora mi chiedo se non dovrei solo ridimensionare questo sogno, facendolo tornare allo stadio di futuro pensiero lontano e tornare a gioire per una passeggiata a Milano, una mano nella mano e l'illusione che tutto sarà perfetto.

Ma come dicevo qualche giorno fa con Ila, non saremo più quelle. Come non lo siamo dopo la prima volta, dopo il primo fallimento, il giorno delle nozze, una grande litigata. Fa parte di noi, di me e non posso dimenticarmente o chiudere il pensiero come delle lenzuola vecchie a fiori in un angolo nascosto dell'armadio.

Mi godo i momenti in cui siamo solo io e lui e il resto fatica a raggiungerci in quell'isola di beatitudine che è l'incastro perfetto tra i nostri corpi.

Forse non glielo dico abbastanza quanto lo amo, tutta presa dal soffocare i desideri, le speranze, la fantasia.
Però lo amo tanto. E senza di lui niente di questo sarebbe possibile, senza il suo equilibrio, la sua forza, la sua dolcezza e la sua presenza.

E tra poco si comincia. Le settimane che mi dividono dal 6 ottobre mi sembrano infinite. Sto cominciando ad avere di nuovo quella sensazione di impazienza, come un calore che parte dal cuore a fitte e si propaga fino alle dita delle mani. Fatico a stare in questo limbo d'attesa, pur sapendo che la prima visita non comporta niente se non l'inizio di una nuova attesa. Ogni tappa sarà solo un avvicinarsi al traguardo. E la sensazione di essere come Achille che rincorre la tartaruga* è soffocante, per me. Voi siete in grado di insegnarmi la pazienza?

Questo post è molto frammentato, come le mie emozioni oggi e a causa della mia squadra di lavoro che mi chiede informazioni in continuazione. INFORMAZIONI CHE POTREBBERO CERCARE DA SOLI!

Sono stanca.
Deo Gratia è venerdì.

Vado a spegnermi.

*Paradosso di Zenone di Elea:
Achille, simbolo di rapidità, deve raggiungere la tartaruga, simbolo di lentezza. Achille corre dieci volte più svelto della tartaruga e le concede dieci metri di vantaggio. Achille corre quei dieci metri e la tartaruga percorre un metro; Achille percorre quel metro, la tartaruga percorre un decimetro; Achille percorre quel decimetro, la tartaruga percorre un centimetro; Achille percorre quel centimetro, la tartaruga percorre un millimetro; Achille percorre quel millimetro, la tartaruga percorre un decimo di millimetro, e così via all’infinito; di modo che Achille può correre per sempre senza raggiungerla.

mercoledì 21 settembre 2011

Ieri ero proprio felice...

... e anche oggi sto proprio bene.
Non vi starò a dire che questi per me sono sintomi di gravidanza perchè, in realtà, lo sono anche le cimici appese alle zanzariere, le foglie che cadono, la prima giornata d'autunno e le caccole del naso.
Voi mi capite, vero?
Io soffoco il pensiero e mi godo il momento.
E ah! come mi sono goduta il sashimi, il cirashi, la tartar, gli edamae e il wakame.
E ah! come mi sono goduta la crepe alla nutella.
La passeggiata old school con la mia Disgrazia.
L'incontro con le risorse umane della mia azienda e le chiacchiere in libertà, rubate in mezzo alla strada, fuori dai propri ruoli.
La serata con i nostri due amici, i pettegolezzi bonari e i racconti del loro viaggio di nozze.
E la nanna schiantati nel letto, morti di sonno e un pò abbracciati ma non troppo, come dormiamo noi.
E anche la giornata di oggi, abbastanza tranquilla al lavoro, con la prospettiva di uscire presto.
Il nuovo taglio di capelli.
L'essere tornata rossa e sentire la gente che mi dice: "Certo che stai proprio bene rossa. Perchè tu sei rossa dentro. Hai il carattere rosso"

E so che potrebbe durare poco. Che la mazzata potrebbe arrivare il 28 con le rosse, o il 3, con il risultato della conizzazione o il 6 con la visita all'Humanitas.
Ma proprio perchè può essere che duri poco... Io me la godo.
E sti cazzi!

lunedì 19 settembre 2011

Sono una donna, non solo un'aspirante mamma

E dunque, dopo aver fatto l'operazione ed essermi pianta un pò addosso ho pensato che potevo fare qualcosa per me e quindi, con l'ausilio economico della mia mamutcka, sono andata dall'estetista a spelarmi e dal parrucchiere a rimettere in ordine la chioma selvatica.
E' stato bello prendermi cura di me, io che non sono molto femminile normalmente, ed è stato bello sentire gli apprezzamenti della mia Disgrazia che, nome docet, solitamente non è tanto attento a queste cose.
Tra l'altro dalla parrucchiera è entrata una tipa relativamente giovane (avrà avuto 3/4 anni più di me) che si lamentava del caldo ma che dava l'impressione che si sarebbe lamentata anche di 27 gradi con caldo secco e venticello rinfrescante in riva al mare. E mi ha troppo fatto venire in mente questi due:


Vi giuro che da un momento all'altro mi aspettavo di sentirle pronunciare "WOUOOUO".
Ho fatto molta fatica a non scoppiare a ridere ad ogni sua sillaba.
Domenica invece è passata troppo in fretta, avrei voluto rimanere a casa per tutta la settimana, soprattutto visto la pioggia di oggi, al caldo, con la mia Disgrazia a leggere.

Sto leggendo tutta la saga di Harry Hole il meraviglioso detective di Jo Nesbo. Per quelle come me a cui piacciono i libri gialli è consigliatissimo. Nesbo è un prestigiatore, un illusionista e ti lascia veramente con la mente appesa all'indagine.

E voi? Il vostro week.end?

venerdì 16 settembre 2011

E' andata

Stamattina sono entrata in ospedale alle 8,15, giusto in tempo per vedere una famiglia gioire per la nascita del loro bambino. Ho sempre pensato che la zona sterilità e la zona abortività dovrebbero stare lontane dalle sale parto, no? Ok, è sempre ginecologia, però...

In ogni caso mi sentivo tranquilla e, tutto sommato, nonostante mi avessero avvisato che sarei stata operata "quando c'è tempo" non ho neanche aspettato tanto.
Verso le 9,30 mi hanno fatto entrare, mi hanno dato una sorta di anestesia orale che fa schifissimo e poi è cominciato il tutto.
Rispetto all'altra volta mi sentivo più tranquilla e così ho guardato il monitor e mi sono fatta spiegare. Le cellule malate erano cresciute parecchio dall'altra volta e a me dava l'impressione che mi dovessero togliere un quintale di carne.
Tra sapere e sentire c'è sempre una E bella importante e hai voglia a ripeterti che quello è un MICROSCOPIO, quando vedi davanti a te l'immagine ingrandita!
Insomma, la mia curiosità mi ha un pò bloccata e, al momento di farmi fare l'anestesia sono andata un pò in palla. L'anestesia nel collo dell'utero in effetti non è così piacevole, soprattutto dato che so che a me non fa quasi niente e poi sento tutto lo stesso. Una volta fatte le punture mi hanno chiesto se mi girava la testa e come mi chiamavo. Ho risposto sicura e poi ha cominciato a girarmi la testa, un forte ronzio nelle orecchie e un formicolio sulle labbra. Mi sono spaventata e ho cominciato il mio show. Su queste cose qui mi piango proprio addosso, o forse in quel momento sfogo tutti i pensieri negativi che ho intorno alla mia situazione.
Insomma, per fortuna mi conoscono come la piagnona e sanno che basta farmi parlare per farmi riprendere. Così mi hanno operata e l'operazione è stata veloce, in più la ginecologa ha detto di aver fatto molta attenzione a pulire tutta la parte ed è fiduciosa di aver tolto tutta la parte malata.

Poi mi ha raccomandato di mandare via il Papilloma con il pensiero perchè contro i virus non c'è medicina. E dunque vai di PENSIERO POSITIVO. Seeeee.

Ultima buona notizia per me (meno per il mio capo che mi vede andare via ancora una volta, anche se adesso sembra che non si permetta più di commentare in merito alle mie assenza) mi danno i risultati il 3/10 e, se saranno negativi, insomma, buoni, potremo andare all'incontro del 6/10 all'Humanitas senza l'angoscia di questa spada di Damocle sul nostro inserimento in lista per la Fivet/Icsi.

BENE BENE BENE.

E oggi pomeriggio, in barba al lavoro, mi sono fatta una bella dormita di 3 ore.
YUPPI!!!

martedì 13 settembre 2011

Questa operazione si ha da fare*

Ok, torno dalla visita dall'ospedale con un responso.
Mi opero venerdì. Di nuovo.
Era già nell'aria perchè la prima conizzazione non aveva fatto piazza pulita delle celluline malate.
Sembrerà strano ma sono contenta. Bloccata in queste tempistiche eterne (pap test, dopo due mesi colpo, poi di nuovo pap, e altri 2 mesi... etc...), almeno stavolta si fa subito.
Certo, non è che faccia festa all'idea, visto che l'ultima volta l'anestesia ha giocato a nascondino con il mio cervello e, vi dirò la cruda verità, ho sentito tutto: e non era piacevole.
Ma guardo il bicchiere mezzo pieno. Il 6 ottobre si avvicina e non avrò grandi pendenze sulla schiena. Gli esami sono stati fatti tutti, questa roba del CIN3/displasia grave potrà forse farci saltare la fase di fecondazione di primo stadio e lanciarci subito nel mondo Fivet/Icsi e questo è positivo.
Nessuno ti prepara all'idea che per avere un figlio con la PMA ci vada così tanto tempo. Ti immagini di poter coronare il tuo sogno in maniera artificiale ma almeno celere ed efficiente. E invece è un calvario d'attesa. Per una come me poi che vivo d'impazienza (sìsì lo so, lo stress fa male)...
In questa giornata convulsa un'altra buona notizia. La mia Disgrazia non ha la fibrosi cistica (o cibrosi fistica come l'ho chiamata correndo tra un ospedale ed un altro). E questo ci fa tirare il fiato.

Avete mai notato quante cose vengono fuori con questi esami per la PMA? E io che pensavo d'essere sana!!!


*liberamente ispirato dai Promessi Sposi

lunedì 12 settembre 2011

Il terzo anniversario

Tutto è cominciato nel 2000, quando ancora non sapevo niente di niente della vita.
Avevo 20 anni e da poco avevo cominciato a fare teatro e si prospettavano il saggio di fine anno e i provini per entrare in una scuola più grande e prestigiosa.
La mia insegnante preferita, ricordo ancora il suo nome, Monica, mi propose un monologo tratto da Yerma di Federico Garcia Lorca. Ricordo di aver pensato che era una storia veramente triste e che Monica, sterile per colpa di un giovanile tumore all'utero, era una persona veramente forte per preparare con me un monologo così pesante e personale.
Ma, come dicevo, non sapevo niente di niente della vita e la vivevo senza pensare troppo. Forse più alla ricerca del vero amore o della realizzazione nel teatro.
Little Miss Sunshine: Olive Hoover
Poi ho incontrato lui, l'uomo della mia vita, la mia Disgrazia, come lo chiamo affettuosamente io. E, ancora prima di metterci insieme, quando eravamo "solo" grandi amici, già fantasticavamo di fare una figlia insieme, la nostra piccola Olive.
Quando poi l'amore, finalmente, è sbocciato o meglio, si è svelato, abbiamo quasi subito deciso di avere un bambino insieme. Era settembre 2008.
I primi mesi sono stati emozionanti e deludenti. Poi la delusione ha cominciato a nutrire i dubbi che ci fosse qualcosa che non andava.
Ora sono tre anni che alimentiamo i nostri sogni con visite mediche, cattivi responsi, medicine e amarezza. Ma anche con amore, fiducia, costanza e determinazione.

A volte sento persone dire che volere a tutti i costi un figlio è accanimento terapeutico e che se Dio vuole così, così sia.
Per mia fortuna mi ritengo una persona molto meno ottusa di chi la pensa in questo modo. Forse perchè ora, di vita, ne so un pò di più e vedo che Dio in tutto questo non c'entra niente (e farà meglio ad essere veramente così, perchè se no io e te, Dio, abbiamo un bel conto in sospeso). Che non c'è destino, fato, Dio, karma o quant'altro e che, purtroppo la natura è completamente casuale.

Ma a me piace essere ordinata e alla casualità e al caos io dico no. E dico che ho tutto il diritto di lottare per il mio sogno.
Se sognassi di andare alle olimpiadi nessuno mi taccerebbe di accanimento.
Se tentassi di salvarmi la vita con qualsiasi medicina o ritrovato chimico nessuno mi taccerebbe di accanimento.
Se volessi a tutti i costi una macchina nuova e risparmiassi centesimo su centesimo per averla nessuno mi taccerebbe di accanimento.

Ma un figlio è un dono. Se arriva arriva e se no... non era destino.

Sapete cosa? Io il destino me lo creo. E anche se sembrerò saccente, presuntuosa e quant'altro, beh, sarò saccente, presuntuosa e quant'altro ma al destino io glielo metterò nel cxxo, perchè a me non la si fa!

E chiaramente questo è il mio modo di nascondere i miei dubbi e le mie paure, e di trovare ogni giorno la forza di fare l'altro passo, quello che, ogni volta, spero sia quello definitivo.

E voi? Come siete capitate qui e qual è la vostra storia?