lunedì 12 settembre 2011

Il terzo anniversario

Tutto è cominciato nel 2000, quando ancora non sapevo niente di niente della vita.
Avevo 20 anni e da poco avevo cominciato a fare teatro e si prospettavano il saggio di fine anno e i provini per entrare in una scuola più grande e prestigiosa.
La mia insegnante preferita, ricordo ancora il suo nome, Monica, mi propose un monologo tratto da Yerma di Federico Garcia Lorca. Ricordo di aver pensato che era una storia veramente triste e che Monica, sterile per colpa di un giovanile tumore all'utero, era una persona veramente forte per preparare con me un monologo così pesante e personale.
Ma, come dicevo, non sapevo niente di niente della vita e la vivevo senza pensare troppo. Forse più alla ricerca del vero amore o della realizzazione nel teatro.
Little Miss Sunshine: Olive Hoover
Poi ho incontrato lui, l'uomo della mia vita, la mia Disgrazia, come lo chiamo affettuosamente io. E, ancora prima di metterci insieme, quando eravamo "solo" grandi amici, già fantasticavamo di fare una figlia insieme, la nostra piccola Olive.
Quando poi l'amore, finalmente, è sbocciato o meglio, si è svelato, abbiamo quasi subito deciso di avere un bambino insieme. Era settembre 2008.
I primi mesi sono stati emozionanti e deludenti. Poi la delusione ha cominciato a nutrire i dubbi che ci fosse qualcosa che non andava.
Ora sono tre anni che alimentiamo i nostri sogni con visite mediche, cattivi responsi, medicine e amarezza. Ma anche con amore, fiducia, costanza e determinazione.

A volte sento persone dire che volere a tutti i costi un figlio è accanimento terapeutico e che se Dio vuole così, così sia.
Per mia fortuna mi ritengo una persona molto meno ottusa di chi la pensa in questo modo. Forse perchè ora, di vita, ne so un pò di più e vedo che Dio in tutto questo non c'entra niente (e farà meglio ad essere veramente così, perchè se no io e te, Dio, abbiamo un bel conto in sospeso). Che non c'è destino, fato, Dio, karma o quant'altro e che, purtroppo la natura è completamente casuale.

Ma a me piace essere ordinata e alla casualità e al caos io dico no. E dico che ho tutto il diritto di lottare per il mio sogno.
Se sognassi di andare alle olimpiadi nessuno mi taccerebbe di accanimento.
Se tentassi di salvarmi la vita con qualsiasi medicina o ritrovato chimico nessuno mi taccerebbe di accanimento.
Se volessi a tutti i costi una macchina nuova e risparmiassi centesimo su centesimo per averla nessuno mi taccerebbe di accanimento.

Ma un figlio è un dono. Se arriva arriva e se no... non era destino.

Sapete cosa? Io il destino me lo creo. E anche se sembrerò saccente, presuntuosa e quant'altro, beh, sarò saccente, presuntuosa e quant'altro ma al destino io glielo metterò nel cxxo, perchè a me non la si fa!

E chiaramente questo è il mio modo di nascondere i miei dubbi e le mie paure, e di trovare ogni giorno la forza di fare l'altro passo, quello che, ogni volta, spero sia quello definitivo.

E voi? Come siete capitate qui e qual è la vostra storia?

1 commento:

  1. Benvenuta, oltre che nel mio salottino, anche nella blogosfera! vedo che hai aperto un blog da poco, vedrai che condividere, parlarne e raccontarsi sarà davevro terapeutico! Felice di averti tra noi ^^

    RispondiElimina